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Piloti intervista

Salvatore Eligio, il Capo dei Piloti del porto

I piloti

Io sono il capitano Salvatore Eligio, capo pilota del porto di Taranto da qualche anno.

Chi sono i piloti? I piloti sono i primi a salire sulle navi e gli ultimi a scendere quando le navi vanno via.

Compito principale dei piloti è quello di occuparsi dell’ingresso e uscita delle navi, dell’ormeggio delle navi nelle banchine.

Realmente il pilota è quello che conosce tutti i fondali del porto e sa esattamente, in base alla tipologia di nave e al pescaggio che ha, dove passare per recarsi all’ormeggio o dove appunto passare per uscire dal porto.

L’attività del pilota è una attività abbastanza complessa, infatti richiede un accesso tramite concorso pubblico e dopo un periodo di un anno di addestramento, superando una serie di esami, si diventa privati effettivi.

A Taranto siamo in sei piloti e in cinque conduttori, abbiamo tre mezzi da lavoro, è un lavoro che si svolge h24 senza alcuna festività per 365 giorni l’anno.

Le manovre in collaborazione con ormeggiatori e rimorchiatori

La nave quando arriva contatta via radio il pilota, confermandogli l’orario di arrivo alla stazione piloti, diciamo un appuntamento.

Il pilota esce con la pilotina, va incontro alla nave, imbarca sulla nave a mezzo della biscagina, noi imbarchiamo solo con le biscagine, scale di corda, e praticamente sale sulla nave e lì suggerisce al comandante tutte le rotte da seguire, la velocità da mantenere man mano che si entra nel porto.

Se è una nave che non ha bisogno di utilizzo di rimorchiatori, poi il pilota contatta il gruppo ormeggiatori

che manda una squadra per passare i cavi di ormeggio dalla nave alla banchina, e se c’è bisogno dei rimorchiatori, vengono fuori il numero degli ormeggiatori necessari o addirittura a Taranto abbiamo, per un certo tipologie di navi, una obbligatorietà di un numero minimo e si inizia poi a fare la manovra con i rimorchiatori.

Ragion per cui c’è tutta una fase che da quando si sale a quando si ormeggia c’è un tempo di durata che varia da poco più di un’ora anche tre ore di manovra.

Noi diciamo: i servizi tecnico nautici alla fine diventano una squadra, diventano un tutt’uno, lo scopo di tutti è quella appunto di far lavorare bene il porto affinché vada sempre avanti e non succeda mai nulla.

L’evoluzione delle navi dalla prospettiva dei piloti

Quando 25 anni fa sono arrivato io qui, diciamo che le tipologie di navi erano completamente diverse in grandi linee.

E l’evoluzione delle navi è stata impressionante negli ultimi 20 anni.

Navi con eliche trasversali, navi con timoni particolari, plance con strumentazioni all’avanguardia, ingresso di sistemi di monitoraggio delle navi in tutto il mondo, cioè i sistemi si sono evoluti proprio per il controllo e la sicurezza delle navi in modo impressionante.

I momenti più delicati nelle manovre

Uno dei momenti più delicati per quanto riguarda il lavoro del pilota sicuramente, in questo porto, è l’ormeggio delle navi di grandi dimensioni, dove c’è la necessità di utilizzare un certo numero di rimorchiatori per far sì che la manovra abbia un buon successo.

E l’altro punto un po critico e soprattutto nelle giornate di brutto tempo quando si deve manovrare con navi di ogni genere, anche piccole, ma che hanno delle grandi difficoltà ad accostare alle banchine con le condizioni meteo avverse.

Ragion per cui, quelli sono i momenti più delicati perché si deve sempre operare evitando di fare danni, di urtare sulle banchine o soprattutto di non far fare male a nessuno.

Questo lavoro per farlo bisogna amarlo perché altrimenti non lo faresti, perché i rischi sono altissimi: salire e scendere dalle navi col brutto tempo non è semplice e si può rischiare la vita.

 

*** Trascrizione generata automaticamente ***

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