Seguici su:

Facebook Instagram
  • Italiano
  • English

Giuseppe Lecce intervista

Giuseppe Lecce, Responsabile Direzione Operativa AdSP Mar Ionio - Porto di Taranto

La città e il porto

Il rapporto tra città e porto è sempre stato uno degli obiettivi fondamentali del nostro da quando è nato.

Questo perché la città di Taranto benché nasca intorno al porto.

In realtà poi si è sviluppata in maniera un pochettino diversa la relazione.

Il porto si è sviluppato secondo varie fasi.

La prima è quella che mi piace chiamare come porto mercantile storico, ed è quello in cui c’è l’interfaccia con la città, è proprio a ridosso della città vecchia.

Qui fino a qualche anno fa c’erano i tonni congelati che arrivavano nelle stive a meno 25 (gradi).

C’erano gli operai che scendevano giù con il piede di porco, staccavano proprio fisicamente i tonni dal blocco di ghiaccio che si era fatto e lo portavano, lo trasferivano.

Questo è la parte del porto mercantile che ha una caratteristica fondamentale che è quella di essere estremamente flessibile nella sua utilizzabilità.

Ha una grossa però limitazione oggi che è quella della resa, cioè della produttività, di questo tipo di trasporto.

Lo sviluppo del porto industriale

Andando da est verso ovest il porto si sviluppa, durante gli anni, e con caratteristiche di tipo diverso: dal porto mercantile storico passiamo a quello che è definito porto industriale.

Nasce negli anni ’60-70, serve la grande industria siderurgica, l’industria di raffinazione del petrolio.

Qual è la caratteristica del porto industriale?

È quella dell’avere delle grandi gru che sono collegate loro attraverso un nastro trasportatore che porta direttamente le merci nello stabilimento industriale, così come per le merci che arrivano invece abbiamo un sistema di ferrovie interne allo stabilimento siderurgico che prende i prodotti semilavorati, che sono coils, lamiere, bramme e quant’altro, e le riporta al porto per essere imbarcate e spedite.

Caratteristica fondamentale: grossa produttività.

Lo sviluppo del terminal contenitor.

Continuando verso ovest, il porto si sviluppa in quello che è il porto del terziario.

Qual è la caratteristica del terziario, del terminal contenitori?

La caratteristica è quella di abbinare a produttività dell’industriale, quindi le grandi attrezzature, le specificità delle attrezzature alla flessibilità, quindi a qualsiasi tipo di merce.

Come si è fatto?

Non tenendo conto della merce che si va a movimentare, ma tenendo conto di quello che è l’involucro nel quale viene trasportata e qui il contenitore, in inglese container, ma è sempre la stessa cosa.

Sono standard internazionali, servono appunto poter utilizzare le stesse attrezzature in tutto il mondo, ma anche a trasportare la stessa merce su vari modalità diverse.

La complessità dei trasporti con nave-container

La complessità deriva da che cosa?

Abbiamo navi, tipo quella che ha bloccato il canale di Suez che ha 20mila contenitori, 20 mila prodotti diversi, ognuno con un destinatario e con un interessato.

La complessità di questa attività sta nel fatto che ci sono 20 mila proprietari, 20.000 merci e destinazioni diverse.

Immaginate che cosa significa sbagliare o confondere qualsiasi cosa, significa praticamente rovinare il proprio business.

Tante cose e tutte molto grandi

Molto spesso il porto non dà la sensazione della grandezza delle cose.

Questo perché mancano i riferimenti.

Ci sono le gru che sono posizionate sulla parte industriale che hanno una altezza… il punto più alto di 55 metri.

Ora per capirci, un piano di un palazzo normale tre metri e mezzo quattro massimo, quindi 55 metri significa che stiamo parlando di un palazzo più alto di 11- 12- 13 piani.

Abbiamo una banchina che è quella del quarto sporgente dove vengono scaricate le merci che arrivano allo stabilimento che ha accolto una delle più grandi navi del mondo che trasporta rinfuse, che sono le materie prime che servono allo stabilimento siderurgico per la produzione.

Questa nave aveva una dimensione di 350 metri di lunghezza 400, pensate che un campo di calcio circa 90 metri quindi sono tre-quattro campi di calcio messi su una nave.

Ma quello che è importante per farvi capire che tipo di attività viene svolta, è pensare che in quel punto, quella banchina ha un fondale di 25 metri.

Accoglie navi di 24-24 metri e mezzo di pescaggio, quindi questa nave quando viene svuotata si solleva di sette-otto piani.

Ora non è così tecnicamente perché poi per motivi di bilanciamento viene zavorrata, però immaginiamolo questo sollevamento di sette piani.

Una lunghezza di 350 metri – 400 metri non è un palazzo.

Un palazzo ha una dimensione che va fra i 50 e i 60 metri, sono una serie di isolati che si sollevano dal mare e vengono trasportati dalla banchina allo stabilimento.

In una settimana questa attività viene svolta in maniera sistematica senza nessun tipo di intoppo.

Lo sviluppo del terminal contenitori

Il porto è all’interno di una rada ben protetta, questo però crea un ambiente molto delicato da un punto di vista ambientale con poche capacità di recupero dello stesso e quindi la necessità di evitare forme di inquinamento per questo nel porto di Taranto, da sempre, sono state previste attività nella sicurezza della fase di ormeggio, quindi l’obbligo dei rimorchiatori – attenzione, il servizio di rimorchiatore esiste in tutti i porti, qui esiste l’obbligo per quasi tutte le navi che ormeggiano nel porto di Taranto.

E poi un’altra specificità è quello del servizio prevenzione ambientale, è un servizio che prevede la predisposizione quando si movimentano merci inquinanti di una serie di apprestamenti che servono a limitare l’eventuale spandimento di questi prodotti, fondamentalmente parliamo di prodotti petroliferi.

Anche questo è un servizio obbligatorio nel porto di Taranto questo voglio dire serve a far capire quanto ci sia attenzione sull’ambiente.

*** Trascrizione generata automaticamente ***

a

Tue ‒ Thu: 09am ‒ 07pm
Fri ‒ Mon: 09am ‒ 05pm

Adults: $25
Children & Students free

Skip to content