Seguici su:

Facebook Instagram
  • Italiano
  • English

Fulvio Di Blasio intervista

Fulvio Lino Di Blasio, Ex Segretario Generale AdSP Mar Ionio – Porto di Taranto

Transizione, innovazione e agevolazioni fiscali

Transizione, innovazione e agevolazioni fiscali

Io sono di Vigevano, quindi nasco lombardo e la cosa divertente è che appunto nasco in un territorio dove non ci sono porti, quindi l’unica forma d’acqua che c’è sono i fiumi e le risaie.

E dopo un’attività professionale spesa nel mondo della consulenza strategica, ho lavorato per il gabinetto del ministro alla costruzione della strategia nazionale per la portualità e la logistica, poi diventata legge.

E quindi a un certo punto sono stato chiamato a passare dall’altra parte della barricata.

È stata un’ottima opportunità, ma avevo anche una grande volontà ed esigenza di rendere un po’ più concrete tutte quelle strategie alle quali avevo contribuito.

Il ruolo del Segretario Generale

Il ruolo del Segretario Generale è , se vogliamo, un ruolo come di amministratore delegato.

Quindi è colui che programma, pianifica e controlla tutte le attività che sono finalizzate ad attuare la strategia che viene identificata poi dal vertice, che è rappresentata dal Presidente dell’Autorità di Sistema.

Non produciamo condotte o tubi, ma noi produciamo servizi di fatto e quindi l’elemento umano è fondamentale.

Le potenzialità del porto di Taranto

Taranto ha una dotazione infrastrutturale e uno dei porti più grandi, è molto ben posizionato dal punto di vista della intermodalità, quindi i collegamenti con le strade, con la ferrovia e con gli aeroporti.

È localizzato in un’area urbana che non ha interferenze con la città, e questo però è la base.

Poi devi ragionare su quali sono gli elementi che gli investitori considerano al fine di fare delle scelte localizzative e su questo la normativa ci ha dato una mano.

Nel senso che sono state istituite recentemente le Zone Economiche Speciali pensate proprio per valorizzare gli hub portuali.

La zona interregionale jonica

Nel nostro caso, si chiama Zona Interregionale Jonica e prevede la partecipazione delle autorità di sistema portuale, della regione Puglia e della regione Basilicata.

E il vantaggio è che in queste aree è più facile investire, perché ci sono degli strumenti come il credito d’imposta, fino a 50 milioni di euro, in cui sono ridotti i tempi per il rilascio di autorizzazioni da parte delle amministrazioni pubbliche e in cui ci sono delle esenzioni importanti di imposte da parte regionale.

La zona franca doganale

All’interno dell’Autorità portuale abbiamo aggiunto un altro elemento che è la Zona Franca Doganale, che è molto importante per chi fa dei traffici extra-UE, e possono beneficiare del fatto di lavorare qua in un regime di sospensione di imposizione fiscale e di Iva.

Al momento, stiamo registrando sicuramente un crescente interesse per questi cinque poli logistici sui quali è imperniata la ZES, che sono l’area di Taranto, di Grottaglie, di Ferrandina, di Melfi e di Gualdo di Lauria.

Per quanto riguarda il porto abbiamo registrato un interesse proprio nella localizzazione in quelle aree logistiche che sono, non soltanto in Zona Economica Speciale, ma in Zona Franca Doganale.

Ne abbiamo insediate alcune nel molo polisettoriale per esempio, che è un’infrastruttura che recentemente è stata rilanciata e quindi ha riaperto la componente commerciale del porto di Taranto, che si è unita a quella industriale e crocieristica.

Uno dei settori più interessanti è quello dell’efficientamento energetico e della produzione di energie da fonti rinnovabili, questo devo dire da quando c’è la ZES è diventato un elemento di particolare attenzione da parte del mercato.

Transizione digitale, energetica e sostenibilità ambientale

Il porto di Taranto sta andando verso un porto digitale, quindi transizione digitale, transizione energetica e sostenibilità ambientale.

E per quanto riguarda il digitale è un’esperienza che abbiamo lanciato principalmente dall’autorità portuale, quindi tutte la modalità di richiesta di autorizzazioni nonché di istanze avverrà – e già avviene – attraverso uno Sportello Unico Amministrativo che abbiamo fatto proprio nell’ottica della massima apertura.

La transizione energetica: stiamo lavorando molto sull’attuazione del nostro documento di pianificazione energetica e ambientale.

I due pilastri maggiori sono l’efficientamento energetico dell’Autorità Portuale e di tutti gli edifici che stanno all’interno dell’autorità portuale ma anche la creazione di una comunità energetica, soprattutto valorizzando un’area che noi abbiamo chiamato Ecopark di Taranto su cui vogliamo che vengano insediate attività sia di stoccaggio che di produzione di energie da fonti rinnovabili, connesse anche al tema della mobilità green e quindi della creazione di servizi che vanno a beneficio anche dell’area urbana con tutto il tema della distribuzione urbana delle merci e anche in generale di veicoli elettrici che possono servire anche per il cittadino.

Nel processo di digitalizzazione c’è anche una forte componente di monitoraggio ambientale, che è un tema molto critico ma strategico per i porti e poi per questa città in particolare.

Innovazione e startup

Altro elemento che mi fa piacere ricordare è il tema dell’innovazione.

Noi abbiamo coinvolto delle startup che hanno subito fatto intendere ai vari attori il valore aggiunto di accorciare la catena tra domanda e offerta in un modo un po’ più agile.

E l’abbiamo fatto per esempio anche nel settore delle crociere su cui c’è un grande rilancio del porto di Taranto.

Anche in questo caso in un percorso di creazione della destinazione Taranto, abbiamo introdotto una modalità di confronto con le start up e per chiedere al territorio di creare, di immaginare delle soluzioni in questo caso legate all’accoglienza che fossero al passo coi tempi, con la sicurezza, con il covid, con le esigenze delle compagnie di navigazione.

Quindi sempre più l’Autorità di Sistema ha un ruolo di promozione e di integrazione delle politiche e sempre più esce il discorso che il porto di per sé non esiste.

Non esiste il porto, esiste un ecosistema, esiste una rete integrata.

Il mio desiderio

Mi piacerebbe che un investitore, una famiglia, un regista voglia venire al porto di Taranto perché… perché si lavora bene, perché le cose funzionano, perché sai che vieni premiato se porti innovazione, se porti sostenibilità, se riduci le emissioni.

Sai che, nel caso delle famiglie, puoi camminare lungo il waterfront e arrivare direttamente nelle parti dell’Autorità Portuale aperte al cittadino e water front trovarvi anche degli elementi di conoscenza: capire che cos’è questo porto, ma chi ci lavora al porto, ma cosa vuol dire un container, cosa vuol dire movimentare delle merci.

Cercare di lavorare su questo lessico portuale, non familiare, ma è farlo diventare patrimonio comune.

*** Trascrizione generata automaticamente ***

a

Tue ‒ Thu: 09am ‒ 07pm
Fri ‒ Mon: 09am ‒ 05pm

Adults: $25
Children & Students free

Skip to content