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Francesco Sisto intervista

Francesco Sisto, Presidente di Officina Maremosso.

LA DESCRIZIONE DI UNA IMBARCAZIONE

Utilizziamo lo scafo del nostro “squalo” per descrivere in maniera semplice le parti principali di un’imbarcazione, partendo da poppa che, ricordiamo, è la parte posteriore di un’imbarcazione.

Abbiamo questo elemento orizzontale, piatto, che è definito “specchio di poppa”.
Da poppa a prua abbiamo questo elemento strutturale possente, che corre da poppa a prua e viene chiamato chiglia.

La chiglia potremmo definirla
la spina dorsale dell’imbarcazione, che sorregge l’intera struttura e l’intero scafo.

Come nel corpo umano sono montate le costole in maniera ortogonale rispetto alla spina dorsale, allo stesso modo sono montate le cosiddette “costole dell’ imbarcazione”.

E voi potete notarli qui, dipinti di arancione.

Servono a dare la struttura principale e la rigidità allo scafo.

Tutta la parte che va da sotto la chiglia e che va giù a dare stabilità e peso all’imbarcazione viene chiamato bulbo, e cioè tutta questa parte piatta, questa sorta di pinna che dal dritto di poppa, che è questa zona che vi sto indicando fino alla ruota di prua, alla prua estrema contribuisce a dare stabilità all’imbarcazione, ed evita che sotto la spinta del vento la barca possa ribaltarsi, in gergo viene detto “scuffiare”.

Quindi tutta questa zona qui è il centro dei pesi dell’imbarcazione: infatti questa zona che io sto toccando non è in legno, ma in questo caso è in ghisa, in ghisa piena, però anticamente veniva fatta anche in piombo, quindi in metallo resistente.

Proseguendo quindi da poppa verso prua, abbiamo ovviamente lo scafo, che nel caso delle imbarcazioni in legno è fatta a fasciame, perché sono delle fasce che vengono inchiodate sugli elementi strutturali, quindi sulle costole gli elementi resistenti.

Si arriva nella zona cosiddetta “di mezza nave”, che nel caso specifico di squalo è qui, e cioè la parte in cui abbiamo la larghezza “fuori tutto”, cioè la massima larghezza, il massimo ingombro dell’imbarcazione: questa viene detta “sezione maestra”.

Tutta questa parte qui viene chiamata mascone.

Cosa importantissima, tutto ciò che sta sopra la linea di galleggiamento viene chiamato “opera morta”, tutto ciò che sta sotto la linea di galleggiamento viene chiamato “opera viva”.

Opera viva perché contribuisce al galleggiamento dell’imbarcazione e viene detta viva.

Continuando a seguire il profilo della chiglia vediamo che dopo il bulbo abbiamo questo elemento che, via via, va ad avere uno slancio verso la prua più estrema:

questa zona della chiglia viene chiamata “ruota di prua”, e cioè la parte curva che da una posizione orizzontale, si slancia verso l’alto per poi unirsi sul punto più estremo di prua,
che è la congiunzione del ponte.

E quindi in ultimo la parte finale, quindi la punta di cui abbiamo parlato fin adesso, viene chiamata prua.

Quella che vedete alle mie spalle è “squalo”.

Un cutter di circa 8 metri e 20, che la nostra officina sta restaurando completamente.

Il termine più specifico è “refitting” perché durante il refitting gli operai e gli artigiani provano a ricostruire tutte le parti che sono ammalorate e a conservare le parti originali
che invece sono in buono stato e presentano ancora una risposta dei materiali adeguata a quello che è l’uso.

Squalo è una barca da diporto, è una barca a vela, è l’antenata dei moderni sloop, delle moderne barche classiche a vela che siamo abituati a vedere nei nostri porti, ed era una barca che serviva
esclusivamente per il tempo libero.

Una cosa importante di barche tipo squalo è che nonostante abbiano delle dimensioni sostanzialmente ridotte, presentano delle caratteristiche di complessità tali da poter essere un’ottima palestra per esercitarsi a delle costruzioni navali anche un pochino più complesse.
Questo perché? I cutter cominciano ad avere già un livello di complessità per quanto riguarda la composizione degli elementi
che le avvicina a imbarcazioni di classe più grandi fino quasi ad arrivare a navi come le navi antiche.

Questo perché? perché oltre ad avere uno scafo, una chiglia, una zavorra hanno anche un ponte di coperta, hanno anche una cabina,

hanno anche delle sovrastrutture, hanno anche delle zone di manovra che necessitano di un sapere costruttivo specifico per questa tipologia di imbarcazioni.

Diciamo che squalo, imbarcazioni cutter d’epoca di questo tipo, sono un ottimo punto di addestramento.

*** Trascrizione generata automaticamente ***

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