Avvisatore marittimo intervista
Il Servizio dell'Avvisatore Marittimo
Fabio Morello, Avvisatore Marittimo
L’avvisatore marittimo è un servizio portuale che è presente nei principali porti italiani, laddove il numero di navi ne giustifichi, naturalmente, economicamente la sopravvivenza.
Ha come compito fondamentale – viene definito dalle ordinanze quella di svolgere il servizio di avvistamento navi, necessario a definire la cronologia certa dei movimenti delle navi in porto e a identificare la qualità e il tipo delle operazioni che vengono svolte.
Simona Morello, Rappresentante Legale “Avvisatore Marittimo”
Il compito del nostro servizio è quello di acquisire i dati di tutte le navi che entrano ed escono nel porto di Taranto.
Abbiamo sette operatori e questi dati vengono smistati alla Capitaneria di porto e contemporaneamente anche alle agenzie che si occupano delle navi che entrano in porto.
Come c’è l’apertura del porto h24 anche per il nostro servizio è previsto questo orario.
Questo è il giornale, possiamo chiamarlo giornale, che noi pubblichiamo ogni giorno: è la situazione del porto che inviamo a tutti gli operatori del porto di Taranto.
È un’informazione fondamentale che tiene aggiornata tutta la comunità portuale di ciò che sta per avvenire e di ciò che sta avvenendo in porto.
Ivon Morello, titolare “Avvisatore Marittimo”
La storia dell’Avvisatore Marittimo a Taranto
L’avvisatore marittimo è nato quasi 30 anni fa.
Prima lavoravo in un’agenzia marittima e pertanto vedevo che tutti gli orari delle navi, eccetera, noi gli davamo alla Capitaneria.
C’è stato un black-out delle agenzie quando è arrivato Riva, ha tolto tutto, e praticamente siamo rimasti tutti senza lavoro.
Io giacché facevo già un lavoro del genere, mi sono informato nei porti come andava, a Livorno in special modo dove sono andato, e mi hanno spiegato che quel lavoro che io facevo da Gennarini lo potevo fare da solo.
Il che mi sono detto questo è un nuovo lavoro per Taranto e ho aperto l’ufficio e ho iniziato a lavorare.
Noi facciamo anche un lavoro per gli armatori, perché prendendo gli orari quando va il pilota a bordo, quando vanno i rimorchiatori, se usano i cavi e tutte queste altre corse, noi li certifichiamo e li mandiamo all’armatore.
Pertanto non ci sono da allora nessun disguido nel pagamento ai servizi portuali.
L’avvisatore marittimo è nato all’incirca 300-350 anni fa, e fu il porto di Napoli a farlo per primo.
Prima si andava con la barca a vedere l’ormeggiatore quando finivano i lavori, eccetera.
Adesso non si va più, però se uno doveva certificare non c’era un terzo elemento per dire “Signori miei, io li ho presi e sono questi”.
Nei registri la memoria storica del porto
Da questa parte invece abbiamo tutti i registri che testimoniano un po’ tutto il nostro lavoro nel corso degli anni.
Questa è la memoria storica del porto di Taranto per quanto ci riguarda dal 1997 in poi.
Ognuno di questi registri riporta le annotazioni dei rilievi di tutti i movimenti – ne prendo qualcuno a caso – di tutti i movimenti avvenuti nel porto,
insieme alla annotazione degli eventi particolari che a volte si sono verificati – come qui per esempio ce n’è uno avvenuto il 3 gennaio 2007 – ecco la nota dell’operatore di turno, che all’una quindi durante il turno notturno segnalava che il porto veniva chiuso per eccessivo vento.
In particolare leggo di questa Chelyabinsk che causa forse forte vento si è incagliata e che si aspetta la luce per l’intervento degli ormeggiatori.
Poi il porto viene riaperto alle 3:45 del giorno 3/01/2007 insomma tutto ciò che è avvenuto anche a seguire, poi se andiamo avanti nel tempo vedremo come si è risolta questa situazione.
Gli strumenti del nostro lavoro Fondamentalmente abbiamo a che fare con strumenti di comunicazione via radio.
Poi abbiamo gli strumenti di avvistamento ottico, naturalmente binocolo, cannocchiale.
Però con tutti gli strumenti elettronici che esistono oggi sono naturalmente solo esclusivamente un retaggio quasi storico del nostro lavoro.
E oggi normalmente utilizziamo fondamentalmente l’AIS.
L’AIS è una tecnologia che è basata sulle trasmissioni radio vhf, si compone praticamente di una parte emittente che è a bordo di ogni nave all’obbligo superata una certa una certa stazza di avere a bordo questa strumentazione con la quale trasmette i dati relativi a se stessa e i dati relativi alla posizione e alla rotta che sta seguendo.
È nato fondamentalmente con degli obiettivi di sicurezza per consentire alle navi che si incrociavano di avere i dati una relativa all’altra di quali fossero la posizione e la rotta reciproche.
Credo che sia un lavoro veramente affascinante, unico.
Si ha a che fare con il mare, con le navi con con tutto ciò che ruota intorno al porto, quindi una realtà dinamica e poi è un mondo comunque che non si conosce per chi lavora fuori, ma chi sta all’interno scopre sempre tante particolarità affascinanti.
*** Trascrizione generata automaticamente ***