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Ormeggiatori intervista

Gianni Puglisi, Presidente Cooperativa Ormeggiatori di Taranto

Gli ormeggiatori

Sono Gianni Puglisi, capitano di lungo corso e Presidente della Cooperativa degli Ormeggiatori di Taranto.

La cooperativa è composta attualmente da 19 ormeggiatori compreso il sottoscritto.

Per me, io da ormeggiatore dico che questo è uno dei lavori più bello al mondo.

Come mezzi da lavoro abbiamo attualmente cinque motobarche, poi abbiamo anche un autocarro con gru dotato di una gru bonfigliola, che ci serve per quanto riguarda Yokoama, che sono dei grossi parabordi di sei metri di lunghezza per circa tre e mezzo di larghezza, che vengono messi tra la nave e la banchina, in particolare questi li abbiamo per le navi militari che vengono a Taranto e ne sono tantissime.

La storia del gruppo ormeggiatori di Taranto

Il gruppo ormeggiatori è stato costituito dal direttore marittimo di Bari nel gennaio del 1941 con ubicazione e sede a molo sant’Eligio.

Tenete presente che poi il porto di Taranto era solo questo che vediamo qui: la calata uno, molo san Cataldo e una parte di molo sant’Eligio era il porto di allora.

Qua dove stiamo noi c’erano delle motovedette della Capitaneria di porto e prima inizialmente nella parte iniziale di molo sant’Eligio ormeggiavano i velieri, ecco parliamo insomma degli anni tra Ottocento e Novecento.

Nel1941-42 si andava a remi, oggi abbiamo delle barche a doppia motorizzazione autorizzate anche al piccolo rimorchio, che cioè andiamo a fare servizio di rimorchio in tutti quei posti del porto, della rada, dove i rimorchiatori portuali non arrivano come pescaggio.

I servizi prestati dagli ormeggiatori

Il servizio di ormeggio è definito come servizio di ormeggio, disormeggio e movimento alle navi lungo banchine, al fine di permettere alle stesse, cioè alle navi, di fare tutte le operazioni in sicurezza, operazioni di imbarco, sbarco passeggeri e imbarco e sbarco merci.

Tenendo presente che la nave, purtroppo sull’acqua, ha un suo movimento e non si frena di colpo e quindi quando la nave si avvicina alla banchina a una certa distanza avviene che gli ormeggiatori con queste motobarche che voi vedete, anche un po’ strane, diverse dalle altre perché hanno dei ganci a poppa, prendono al bordo i cavi e li porta alla banchina.

Poi una volta messi alle bitte il cavo, il bordo con i suoi mezzi di bordo, verricelli eccetera, su quei cavi si tira e si accosta piano piano in banchina.

Le nostre prestazioni sono sempre a seguito di una disposizione della Capitaneria di porto, anche quella della raccolta di cose pericolose per la navigazione che sono alla deriva.

Ci sono tante altre attività tutti istituzionalmente regolate.

I gruppi ormeggiatori sono autorizzati all’assistenza al diporto, cioè un po’ viene detta l’ACI del mare.

La zona di operatività

Taranto è un porto molto ampio.

Noi operiamo dal pontile dell’aeronautica militare, nel secondo seno Mare Piccolo, al molo polisettoriale e parliamo solo del lato interno, la distanza tra questi tra questi due estremi punti di porto è di circa 20 km, quindi Taranto ha una conformazione abbastanza unica, offre contemporaneamente ormeggio, attracco a 70 navi.

Intorno al 2000 con l’insediamento di TCT Taranto Container Terminal e con Evergreen abbiamo avuto dei numeri consistenti di navi, di approdi annuali, siamo arrivati anche ai 7-8 mila approdi annuali come servizio di ormeggio.

Oggi ne siamo tra i 1000 ei 2000.

 

*** Trascrizione generata automaticamente ***

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