Il porto commerciale

Dal porto di Taranto arrivano e partono merci di varia natura. Alcune sono ordinatamente stipate in contenitori, altre sono alla rinfusa, altre ancora necessitano di accorgimenti e strutture speciali.

TERMINAL CONTAINER

Negli anni ’80 si avvia a Taranto la costruzione del Molo Polisettoriale che entra in esercizio alla fine degli anni ’90, raggiungendo la massima espansione nei primi anni del 2000 come “terminal contenitori” (o container in inglese). Per movimentare diversi tipi di merci occorrono attrezzature, flessibilità e massima efficienza. L’invenzione del container ha consentito la standardizzazione delle unità di carico: infatti, contenitori e attrezzature che li movimentano, sono uguali in tutti i porti e centri intermodali del mondo.

La complessità dei trasporti con nave-container deriva dalla tipologia di navi, dal tipo di prodotti, dal numero di destinatari.

Lo sapevi che...?

La maggior parte dei container ha lunghezze standard rispettivamente di 20 e di 40 piedi: un container da 20 piedi (6,1 m) corrisponde a 1 TEU, un container da 40 piedi (12,2 m) corrisponde a 2 TEU. Per definire quest’ultima tipologia di container si usa anche l’acronimo FEU (forty-foot equivalent unit ovvero unità equivalente a quaranta piedi). Anche se l’altezza dei container può variare, questa non influenza la misura del TEU. Questa unità di misura è utilizzata per determinare la capienza dei container all’interno di una nave, il numero di container movimentati in un porto in un certo periodo di tempo, e può essere l’unità di misura in base alla quale si determina il costo di un trasporto. (fonte: https://ponir.mit.gov.it/).

“La complessità di questa attività sta nella molteplicità degli attori che la animano: migliaia di tonnellate di merci, proprietà, destinazioni diverse in tutto il mondo”.

(Giuseppe Lecce Dirigente Direzione Operativa AdSP Mar Ionio – Porto di Taranto)

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Tue ‒ Thu: 09am ‒ 07pm
Fri ‒ Mon: 09am ‒ 05pm

Adults: $25
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